Incentivo Comunità Energetiche: L'Italia Pioniera nella Transizione Energetica
Roma, 22 novembre – L’approvazione da parte della Commissione europea del decreto italiano incentrato sull’incentivo comunità energetiche segna un’epoca storica nella transizione energetica dell’Italia. Con entusiasmo, il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, celebra questo avvenimento come una vera e propria svolta nel rapporto tra cittadini e l’energia rinnovabile.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ora sostenute dall’incentivo comunità energetiche, rappresentano un elemento cruciale nella strategia nazionale per un futuro energetico sostenibile. Il decreto prevede una tariffa incentivante per l’energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto, con una capacità finanziaria di cinque Gigawatt e una scadenza al 2027.
Secondo il documento “CER – Presentazione Decreto”, l’incentivo comunità energetiche facilita la formazione di gruppi di cittadini, enti locali, PMI, condomìni, cooperative e associazioni, che collaborano per generare energia rinnovabile. Oltre ai benefici ambientali, questa strategia promuove vantaggi economici e sociali, essenziali per l’obiettivo di decarbonizzazione dell’Italia.
Il contributo a fondo perduto, parte integrante dell’incentivo comunità energetiche, è mirato specialmente verso comunità in comuni di dimensioni minori, sotto i 5.000 abitanti. Con una dotazione di 2,2 miliardi di euro provenienti dal PNRR, il decreto punta a creare una capacità complessiva di almeno 2 Gigawatt. Inoltre, questo contributo può essere cumulato con la tariffa incentivante entro certi limiti.
Incentivo in tariffa
- Rivolto a tutto il territorio nazionale: dal piccolo comune alla città metropolitana
- Risparmio sui costi dell’energia per chi costituisce una Comunità
- Tariffa incentivante sull’energia condivisa
- Potenza massima agevolabile: 5 GW entro il 31 dicembre 2027
Contributo a fondo perduto
- Rivolto ai territori dei Comuni sotto i 5.000 abitanti
- Contributo fino al 40% dell’investimento per chi crea una Comunità Energetica
- Risorse PNRR pari a 2,2 miliardi di euro
- Potenza agevolabile: almeno 2 GW fino al 30 giugno 2026
- Cumulabile con incentivo in tariffa
Creo la CER con uno Statuto o un atto costitutivo, che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.
Verifico facoltativamente in via preliminare con il Gestore Servizi Energetici (GSE) se il progetto può essere ammesso all’incentivo.
Ottengo l’autorizzazione a installare e connettere il mio impianto alla rete, per renderlo operativo.
Richiedo l’incentivo al GSE;
Il decreto legislativo n. 199 del 2021 stabilisce che l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da impianti FER e inseriti in configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia, può essere riconosciuta a:
- Comunità energetiche rinnovabili
- Sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili
- Sistemi di autoconsumo individuali di energia rinnovabile a distanza che utilizzano la rete elettrica di distribuzione
➢ Potenza massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MW
➢ Le Comunità energetiche rinnovabili risultano costituite alla data di presentazione della domanda di accesso agli incentivi
➢ Gli impianti di produzione e i punti di prelievo facenti parte le CER sono connessi alla rete di distribuzione tramite punti di connessione facenti parte dell’area sottesa alla medesima cabina primaria
➢ Le CER o le altre configurazioni di condivisione dell’energia assicurano:
o completa, adeguata e preventiva informativa a tutti i consumatori finali sui benefici loro derivanti dall’accesso alla tariffa
o una rendicontazione annuale dei benefici conseguenti all’applicazione della tariffa premio facoltativamente in via preliminare con il Gestore Servizi Energetici (GSE) se il progetto può essere ammesso all’incentivo
➢ in caso di superamento di determinate soglie di condivisione dell’energia, destinazione dei benefici economici conseguenti a membri o soci delle CER diversi dalle imprese e/o utilizzo dei medesimi per finalità sociali aventi ricadute sui territori ove sono ubicati gli impianti
Tariffa incentivante fissa per 20 anni riconosciuta sulla quota parte di energia elettrica condivisa
➢ Tariffa incentivante = Parte fissa + Parte variabile. La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, la parte variabile in funzione del prezzo di mercato dell’energia (Pz).
➢ La tariffa incentivante aumenta al diminuire della potenza degli impianti e al diminuire del prezzo di mercato dell’energia (Pz).
➢ E’ inoltre prevista una maggiorazione tariffaria per gli impianti ubicati nelle Regioni del Centro e Nord Italia.
➢ Procedura di accesso: presentazione della domanda di incentivazione al GSE entro 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti
➢ Cumulabilità tariffa incentivante: gli incentivi in forma di tariffa sono cumulabili con contributi in conto capitale nella misura massima del 40%, nel rispetto del principio di divieto di doppio finanziamento di cui all’art. 9 del Reg. (UE) 241/2021.
➢ Le Comunità energetiche rinnovabili risultano costituite alla data di presentazione della domanda di accesso al contributo in conto capitale.
➢ Potenza massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MW
➢ Avvio dei lavori successivo alla data di presentazione della domanda di contributo
➢ Possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, ove previsto
➢ Possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva, ove previsto
➢ Connessione degli impianti di produzione e dei punti di prelievo facenti parte le CER connessi alla rete di distribuzione sottesa alla medesima cabina primaria
➢ Riconoscimento del contributo entro il 31 dicembre 2025 (milestone PNRR)
➢ Entrata in esercizio entro diciotto mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026 (target PNRR)
Sono ammissibili le seguenti spese:
▪ realizzazione di impianti a fonti rinnovabili
▪ fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo
▪ acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software
▪ opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento
▪ connessione alla rete elettrica nazionale
▪ studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari
▪ progettazioni, indagini geologiche e geotecniche
▪ direzione lavori e sicurezza
▪ collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto
Le ultime quattro voci di spese di cui sopra sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.
▪ 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
▪ 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
▪ 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
▪ 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.